Mannaggia incontra Edizioni dell'Urogallo

Venerdì 19 gennaio 2018, ore 18:00
Via Cartolari 8, Perugia

MANNAGGIA incontra EDIZIONI DELL’UROGALLO
Dalla redazione: Marco Bucaioni

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EDIZIONI DELL’UROGALLO
un viaggio per il mondo di lingua portoghese

Abbiamo davanti un’intera letteratura. Anzi, molto di più: una lingua che lega un’intera costellazione di letterature, un universo sparpagliato per quattro continenti che è in gran parte ancora da esplorare: dalle Americhe all’Africa, da Timor Est a Macao, da Goa al Pantanal, da Malacca all’estremo ovest del continente europeo.
C’è il Portogallo, paese latino con una lunga e gloriosa tradizione letteraria, consacrata da Camões, Padre António Vieira, Eça de Queirós e Fernando Pessoa e consolidata da autori come Jorge de Sena, José Saramago e Lobo Antunes. Una tradizione eterogenea, ricca, variegata, che ha visto e vede nascere, all’ombra dei nomi più celebri, innumerevoli opere, più o meno recenti, che meritano di essere conosciute. Il lettore italiano potrà affacciarsi su Lisbona, adagiata sull’acqua nelle pagine de “La città di Ulisse” di Teolinda Gersão, o lasciarsi condurre nella città ritrovata e allo stesso tempo perduta di Álvaro de Campos; oppure inoltrarsi nella vita notturna dei club rappresentata da Almada Negreiros in “Nome di battaglia” e in quella degli anni Cinquanta, rievocata da Mário Zambujal.
Poi c’è il Brasile, con le sue sterminate distese territoriali e letterarie, a cui corrispondono altrettanti generi: i noir ambientati a Rio de Janeiro, la città urbana e cattiva delle favelas e dei distretti di polizia, cinica e maledetta, infinite volte ritratta nelle pagine di Rubem Fonseca; i personaggi dilacerati de “Il mostro” di Sérgio Sant’Anna, ma anche il Brasile della provincia, evocato nella prosa introspettiva di José Castello, fino alle “Città inventate” di Ferreira Gullar.
E poi l’Africa lusofona, nuova frontiera della lingua e della cultura in portoghese, come dimostrano la tradizione ormai quasi secolare della civiltà letteraria di Capo Verde e la nutrita schiera di autori angolani e mozambicani, che dagli anni Sessanta del Novecento provano a delineare nuove geografie culturali e nuovi percorsi linguistici e letterari. Dal Mozambico della caduta del regime coloniale in “Ventizinco” di Mia Couto a quello che cerca di ricostruirsi, tra storture ideologiche e drammi sociali, nell’opera di João Paulo Borges Coelho. L’Angola contemporanea e “post-moderna” che si rispecchia nella Luanda suburbana di João Melo e l’Angola della guerra civile, quella della ricostruzione e della corruzione della classe dirigente. Ma anche Timor Est, immortalata nelle pagine indimenticabili di Luís Cardoso, terra perduta nei decenni della Guerra Mondiale, ai margini ultimi di un impero in disfacimento.
Ci sono, infine, i continenti letterari, che non si trovano sull’atlante. Agualusa evoca Nabokov, Borges e García Márquez; Castello ripercorre le orme di Kafka; Ferreira Gullar fa eco a Borges e a Swift, in un crocevia letterario che, lungi dall’essere una serie di letterature marginali, dialoga costantemente con il centro del canone europeo.

Questo è il quarto appuntamento con
EDITORI DA UN ALTRO MONDO
Ogni terzo venerdì del mese, piccole redazioni sul pianeta MANNAGGIA, per capire meglio come funziona il mondo dei libri dall’interno e per scoprire quanto variegato e vivo sia il panorama dell’editoria indipendente in Italia.